Lu Lozzu

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Nata dal connubio tra l’associazione culturale “Bisse” e la compagnia teatrale “La Maschera”, “Lu Lozzu” è una commedia musicale in tre atti scritta da Gianfrancesco Marignoli e ambientata a Spoleto, in Piazza del Mercato, intorno alla fine del XVIII ed i primi del XIX secolo, quando la città, essendo sede vescovile e di un governatorato pontificio, viveva sotto il rigido comando della Roma conservatrice.

Nata dal connubio tra l’associazione culturale “Bisse” e la compagnia teatrale “La Maschera”, “Lu Lozzu” è una commedia musicale in tre atti scritta da Gianfrancesco Marignoli e ambientata a Spoleto, in Piazza del Mercato, intorno alla fine del XVIII ed i primi del XIX secolo, quando la città, essendo sede vescovile e di un governatorato pontificio, viveva sotto il rigido comando della Roma conservatrice. In quel tempo, però, il popolo iniziava a confidare nel cambiamento che accompagnava la discesa, lungo la penisola italiana, delle truppe Napoleoniche. E con I’arrivo di queste mutano gli assetti politici cittadini: i sostenitori dello Stato della Chiesa sono costretti a scappare, mentre chi per lungo tempo è vissuto nascosto perché oppositore del potere temporale del Papa, torna allo scoperto inneggiando ai principi della libertà, uguaglianza e di fraternità che, in quegli anni, la Rivoluzione Francese aveva scelto come proprio motto.
Lu Lozzu, al secolo Giuseppe Emiliano Maurizi, è un giovane garzone al servizio di Checco, calzolaio di Piazza, che si diletta a fare scherzi agli altri, regalando ai contadini ed ai popolani, spettatori delle sue burle, momenti di spensieratezza e di leggerezza nella vita di tutti i giorni. Considerato da molti come un “poco di buono”, paradossalmente egli dà prova di anticipare i tempi e di comprendere che, qualsiasi sia il governante, poco cambia per la povera gente costretta a sopravvivere alla fame ed alle ingiustizie dei potenti.
Il susseguirsi degli eventi è accompagnato da musiche appositamente scritte per la commedia da Claudio Scarabottini ed eseguite dal vivo, in occasione della prima, da un’orchestra di 20 elementi.

 

… dalle parole dell’autore Gianfrancesco Marignoli

Qualche anno fa l’amico Consalvo Sansi che assisteva con me ad una commedia musicale, mi disse : “Sarebbe bello scrivere una commedia dedicata a Lu Lozzu”. Chi era Lu Lozzu? Un certo Giuseppe Emiliano Maurizi (calzolaio ed allevatore di civette) vissuto a Spoleto tra il 1700 ed il 1800. Le prodezze di questo personaggio dispettoso e burlone mi erano state raccontate, quando ero ragazzo, da mio padre ed erano a conoscenza di molti spoletini. Più tardi le ritrovai scritte da Tommaso Fratellini in un libricino malridotto trovato presso la Biblioteca Comunale di Spoleto. Libricino che fu riprodotto con veste più elegante, qualche anno fa, in una moderna edizione curata da Lamberto Gentili per la Nuova Eliografica Editrice. Quando negli anni Novanta ebbi occasione di leggere il libro “Spoleto nell’età rivoluzionaria e Napoleonica” di Ubaldo Santi ed Elio Fortunati, edito a cura dell’Unitre, i cui fatti si svolgevano tra la fine del ‘700 ed i primi anni dell’800, mi convinsi che era interessante riportare sul palcoscenico uno spaccato storico della Spoleto di quell’epoca. Prendendo come base i dati forniti dal quel volume, inserii nella sceneggiatura alcune burle del Lu Lozzu, allora giovane, che iniziava a movimentare la Piazza del Mercato.