Notturni celesti (per pianoforte e fisarmonica)

Nel cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, ho voluto creare questa composizione “Notturni celesti”, in due movimenti. Il primo dedicato alla Luna ed il secondo al nostro pianeta Terra.

Nel cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, ho voluto creare questa composizione “Notturni celesti”, in due movimenti. Il primo dedicato alla Luna ed il secondo al nostro pianeta Terra.
I due tempi hanno una concezione simile nella costruzione. Il primo movimento è tutto basato sul numero 7 per quanto riguarda il pianoforte: ogni battuta è formata da 4 settimine, le armonie sono sempre di settima. Il basso è costruito su due scale discendenti alternate tra battute dispari e battute pari, di 7 note ciascuna, per un totale di 14 battute, dopo di che il ciclo ricomincia con le stesse armonie e scale discendenti, per un totale di 28 battute, più una conclusiva finale, che riconduce all’armonia iniziale, come per il ciclo lunare di 28 giorni, che si ripete costantemente uguale. Nel brano ho creato un’atmosfera sospesa ed indefinita, cullante, su cui si innestano le linee melodiche della fisarmonica. Il secondo movimento è basato invece sul numero 6, nel pianoforte: ogni battuta è formata da 4 sestine, mentre le armonie sono di sesta e quinta. Il basso qui è costruito su due scale esatonali discendenti, alternate tra battute dispari e pari. Dopo 12 battute il ciclo ricomincia, con uguali armonie, fino alle 24 battute, ad indicare la durata della rotazione terrestre (24 ore), più in aggiunta una battuta finale che riporta all’armonia iniziale. Mentre nel brano “lunare” c’è maggiore staticità, nel brano “terrestre” c’è un maggiore dinamismo: il piano crea melodie proprie e varianti ritmiche ed a momenti le armonie vengono sporcate, in riferimento ad un pianeta vivo e pulsante, pur nella ciclicità degli eventi astrali. Anche la fisarmonica qui interagisce in modo più vario con il pianoforte. All’interno di una costruzione così razionale, ho cercato di creare comunque qualcosa di
esteticamente gradevole, in un’atmosfera notturna incantata.

“Notturni celesti”
– I: Quieta Luna
– II: Placida Terra

Per pianoforte e fisarmonica.